sabato 6 ottobre 2012

Prove tecniche di ciclovia ...

Un plauso alla “ASD MTB e Trekking Volturno Dilettantistica” di Vairano Patenora per il Progretto di Ciclovia ... del Volturno

ECCO IL SITO dove ci sono ampi dettagli sul Progetto: www.cicloviadelvolturno.it

La CICLOVIA percorre 144km, parte dalle foci al Volturno (a Rocchetta del Volturno-IS) e arriva fino a Capua.

Lodevole iniziativa che ho avuto modo di commentare con il progettista Nicola Fera.

QUALCHE COMMENTO, sul percorso nel Comune di Capua.

PRIMO PUNTO
oltre al cartello indicatore (che ancora sopravvive all'imbocco del ponte vecchio sul Volturno) ... gli altri cartelli, per costazione dello stesso progettista, sono spariti dal percorso nel Comune di Capua ... i SOLITI vandali??? ... ahimè SI ...
Speriamo che presto il tutto venga ristabilito e che i SOLITI vandali riservino le loro attenzione altrove (o meglio ancora da nessuna parte!!!) ...

SECONDO PUNTO
Per CICLOVIA si dovrebbe intendere un persorso dedicato alle solo BICI ... 

Ci risulta allora difficile capire perchè oggi il percorso si snodi lungo la trafficata VIA POMERIO ... e non vada invece a costeggiare il Fiume Volturno ...
Per ammissione dello stesso progettista, il Progetto prevederebbe (ove possibile) che si rimanga il più vicino possibile al Fiume Volturno ...

E LA STESSA MAPPA predisposta ed esposta ... prevederebbe questo ... 

ECCO LA FOTO DEL PERCORSO nel Comune di Capua :



COME SI VEDE ... il percorso (come disegnato dai Progettisti) si dovrebbe snodare lungo il Fiume Volturno, passare dietro il Campo Sportivo e Istituto Suore S.Caterina ... e, superata la spianata Limmata (spero di aver riportato correttamente il nome) alle spalle della Scuola Media Ettore Fieramosca... tornare sulla Riviera Volturno per terminare il suo percorso al Ponte Romano ...

UNA SEGNALAZIONE ... quella di CAPUANDO, per la quale ho trovato concorde anche il Progettista della CICLOVIA.

ALLORA ... VAI col diserbaggio ... del LUNGO FIUME ??? ...

CHIUDO CON DUE "REMEMBERS" ...

Il primo "remember" è del lontano 2010 ... quando (nelle Osservazioni al PUC, fatte assieme agli amici di Capuattiva, ponevamo, tra le indicazioni sulla VIABILITA' ... al punto (3):
il progetto di una “Ciclovia”, quale serie di percorsi paralleli a quelli automobilistici nelle direttrici che vanno dal Centro Storico alle periferie. Per “Ciclovia” intendiamo qualcosa di diverso dalla Pista Ciclabile che, ad oggi, in tutto il territorio cittadino, occupa solo un pioneristico e maltenuto esempio lungo la riviera Volturno; 
L'Osservazione (la n.27 al PUC è l'unica classificata di CARATTERE GENERALE e inserita in un dedicato paragrafo, implicitamene riconosciuta essere per il Bene Comune) è stata accolta e approvata nello scorso Aprile ... ORA SIAMO in attesa dei Piani di Intervento di Dettaglio del Centro Storico ... per discutere i dettagli ...

Il secondo "remember" è di questa estate ... affidato a DUE FOTO ... della Ciclovia delle Dolomiti ... QUESTA SI ... dedicata solo alle bici ... sul percorso di una vecchia ferrovia ... lontana da traffico, smog e pericoli ...

A CAPUA? ... se non sbaglio lungo il Fiume Volturno una vecchia linea della ferrovia alifana c'era pure ... PERCHE' NON RISPOLVERARE il vecchio percorso ???



martedì 2 ottobre 2012

STOP discariche e inceneritori? ... esempio Emilia Romagna ...


NOTIZIA dello scorso 29 Settembre ...


L’annuncio è di quelli importanti. 

Stop alla costruzione di nuovi inceneritori in Emilia Romagna e chiusura graduale di quelli esistenti, a partire dai più vecchi”. 

A dirlo, dopo un incontro con i vertici di Hera e Iren, è l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda
Ci tengo a specificarlo, la linea è quella di tutta la giunta e le due multiutility si atterrano al piano”. 

Il piano di cui parla l’assessore è in lavorazione, ma è già disponibile un primo documento di indirizzo, approvato in estate.


(COMMENTO ... CAPUANDO avremo un nuovo e "virtuoso" Piano Regionale per la Campania?) ...


L’obiettivo è dunque già chiaro, ed è la riduzione graduale di discariche e inceneritori fino a passare ad un ciclo dei rifiuti basato esclusivamente su “poli provinciali di recupero”.

Un obiettivo non certo facile, visto che nel 2010 i rifiuti urbani hanno superato le tre milioni di tonnellate, con un aumento che non hai mai visto rallentamenti ad eccezioni del 2009. Le percentuali parlano chiaro: dal 2001 al 2010 la produzione totale è aumentata del 22% mentre la popolazione solo del 9%. Le linee di indirizzo approvate dalla giunta invece puntano in primo luogo a prevenire la produzione dei rifiuti, prolungando quindi la vita utile dei beni. Da qui l’idea di una rete regionale di “poli di recupero”, per rimettere in circolo quello che altrimenti sarebbe destinato all’incenerimento o comunque alla discarica. Per fare questo, ha spiegato l’assessore, “servirà un patto con le aziende e il sistema produttivo, in modo che tutto quello che si produce sia riutilizzato il più possibile”.

“Impossibile per il momento dare delle date”, spiega Freda, che sottolinea come il prossimo nuovo Piano regionale dei rifiuti scadrà nel 2018, “e quindi le verifiche avverranno ogni sei anni”. 

Detto questo le linee guida sono ormai tracciate: chiusura delle discariche, stop alla costruzione di nuovi inceneritori e utilizzo di quelli già in funzione “per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale nel rispetto del principio di prossimità”.

Poi, con la graduale apertura dei centri di recupero, chiusura di tutti gli inceneritori presenti in Emilia Romagna. 

L’esempio da prendere è quello di Reggio Emilia. “Quando hanno fermato il loro inceneritore – ragiona l’assessore all’ambiente – si sono fatti carico dei propri rifiuti attraverso un sistema misto discarica-trattamento a freddo mediante procedimenti meccanici-biologico”.

Domani Freda sarà a Parma per discutere con l’assessore all’ambiente Gabriele Folli del termovalorizzatore che Iren vuole attivare e che invece il sindaco Federico Pizzarotti ha promesso di chiudere. “Ripeterò quello che ho già dichiarato pubblicamente: non far partire il termovalorizzatore rientra nelle linee guida già condivise dalla giunta regionale. Quello che Parma dovrà fare però – conclude Freda – è prendersi carico dei propri rifiuti. Altrimenti il sistema non potrà che collassare”.