domenica 29 gennaio 2012

Negozi ... sfusi ...

Per fortuna cominciano a diffondersi. 

Non parlerò mai abbastanza dei negozi che vendono merci sfuse, senza imballaggi: non solo i detersivi, ormai quasi onnipresenti, ma un vasto assortimento di prodotti alimentari e non.

Sono confezionati al massimo in un sacchetto di carta, spesso vengono inseriti nella bottiglia o nel contenitore portato dal cliente.

Pensate ai vantaggi per l’ambiente: azzerati l’inquinamento e il consumo di risorse necessari per produrre gli involucri, per portarli in discarica e per smaltirli o (nel migliore dei casi) per immetterli nuovamente nel circuito dei consumi attraverso la raccolta differenziata e il riciclaggio.

Ci guadagna il pianeta, ci guadagna il portafoglio: ho trovato un video che fa i conti della spesa al centesimo, comparando gli acquisti in un supermercato e in un negozio di sfusi. Guardate.



Tratto da: Il conto della spesa. I negozi di merci sfuse convengono all’ambiente e al portafoglio |

giovedì 19 gennaio 2012

il Gassificatore del dissesto? ...

LA NOTIZIA ... "dovrebbe" far piacere ... EMENDATO il PIANO REGIONALE RIFIUTI ... 

IL GASSIFICATORE FA LE VALIGIE ... E LASCIA CAPUA ... PRIMA ANCORA DI AVERLE APERTE E PRIMA DI AVER VERSATI I BENEAMATI 1.200.000 EURINI ... per la vendita del terreno dal Comune alla Provincia ...

SI PROSPETTA il DISSESTO FINANZIARIO ... per un Comune già strutturalmente deficitario ... 
per amministratori che avevano tentato di "vendere il gatto senza ancora averlo nel sacco" ... (VEDI DELIBERA DI GIUNTA N.326 del 30/11/2011 poi ritrattata per l'intervento dei Revisori dei Conti) ...

ECCO INTANTO LE DICHIARAZIONI .. dell'on. Romano (Presidente del Consiglio Regionale) ...

"L'attuale Piano regionale per i rifiuti non consente in alcun modo la realizzazione di impianti di smaltimento laddove sono stati previsti i programmi di risanamento dell'aria come ad esempio a Capua e nelle aree limitrofe a Ferrandelle o a Lo Uttaro, per citarne alcune".

E POI ...

"Il mio emendamento presentato ed approvato in Commissione Ambiente a firma del collega Fulvio Martusciello stabilisce, infatti, il divieto di realizzare impianti di termovalorizzazione o biogassificazione laddove sono stati previsti per legge i programmi di risanamento e mantenimento della qualità dell'aria eccezion fatta per quanto già espressamente individuato dall'articolo 8, comma 1, del Decreto legge n. 90 del 24 maggio 2008 (convertito in legge n. 123 del 14 luglio del 2008) e dall'articolo 10, comma 6 bis, della Legge n. 26 del 2010 (Napoli Est e Giugliano).

"Questa norma - ha aggiunto il presidente Romano - ha un obiettivo ben preciso: tutelare quelle aree che in passato sono state interessate da discariche o impianti che ne hanno compromesso la qualità dell'ambiente ed in particolare dell'aria e che oggi sono oggetto di bonifica. Territori, dunque, che col nuovo Piano rifiuti non possono essere più destinati ad impiantistica".

FIN QUA TUTTO BENE ... per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini ...

MA IL FINALE ... non ci può trovare d'accordo ...

"Il Piano per i rifiuti ora approvato prevede certamente la realizzazione di un impianto di smaltimento nel Casertano e spetterà senz'altro alla Provincia adoperarsi per l'individuazione delle aree più opportune e idonee. Tuttavia - ha concluso Romano - queste non potranno essere indicate laddove insiste quel doveroso vincolo di tutela ambientale che il mio emendamento ha inteso stabilire". 

Abbiamo lavorato ... con Idv e con il Comitato NO Gassificatore ... perchè il problema NON è NON volerlo a Capua o in un altro comune ...

Le Osservazioni al Piano Provinciale dei Rifiuti sono state consegnate LUN 16 GENNAIO ... 
Il CICLO DEI RIFIUTI ... deve ESSERE VIRTUOSO ... evitando periocolo SOVRADIMENSIONAMENTI degli IMPIANTI ...

Quella del Piano Regionale emendato ... è una tappa (manco la chiamerei vittoria) .. verso una ridefinizione complessiva del Piano Provinciale ...

Stiamo lavorando .. per ASSOCIARE alla PROTESTA la PROPOSTA ...

sabato 14 gennaio 2012

...rifiuti? una questione di giustizia!...

Una lucida analisi ... tratta da Informare per Resistere ...

Definire la questione dei rifiuti un’emergenza è un’infantile sottovalutazione del problema.

In verità, siamo di fronte a una vera e propria calamità che, in quanto tale, va risolta alla radice.

Raccolta differenziata, discariche, inceneritori, bonifica ed altro, non sono che palliativi di facciata, deputati a nascondere la polvere sotto il tappeto. Ma il problema, presto o tardi, tornerà a mostrarsi in tutta la sua gravità.

E’ arrivato il momento che i consumatori aprano gli occhi e inseriscano il cervello, per dare a Cesare le responsabilità di Cesare e, ai cittadini, le loro.

Vi siete mai chiesti, per quale empirico motivo e singolare logica, ci viene addebitato l’onere relativo alla tassa sulla spazzatura? La risposta, va ricercata nella nostra stupidità, nella supina accettazione delle regole e, in una vile sudditanza verso il Sistema”.

Siamo stati ingannati per decenni e come nel gioco delle tre carte, ci hanno fatto credere di essere gli autori di una tale sciagura, e colpevolizzato dei disastri biblici, che la stessa industria ha prodotto e che, in futuro, causerà.

In verità, è l’industria (Cesare), e non noi, a doversi accollare tutti costi, relativi alla produzione dei rifiuti e del loro smaltimento.

Non puoi “buttare il sasso e nascondere la mano” .

Tu li produci e tu li smaltisci; 
diversamente, ti adegui e non li produci!

Assolvere l’industria (sempre e in ogni caso), esimendola ed escludendola a priori, da ogni addebito, perché presupposto di sviluppo, occupazione e di benessere, è il più infame atto di ingiustizia, di ipocrisia e di raggiro sociale del quale, un paese che si definisce civile, si possa macchiare.

E’ triste e penoso il fatto che il consumatore accetti, senza obiettare, il pagamento dell’onere relativo alla tassa sulla “monnezza”, ritenendolo giustificato e doveroso!

Questa, è una dimostrazione di illusionismo applicato alla realtà, indotto dal Sistema, che gioca sulla percezione falsata che ha il consumatore, di ritenersi responsabile (in prima persona), del problema dei rifiuti, per avere “impunemente” soddisfatto il suo bisogno di acquisto e le sue necessità. 

Il contenitore che, in seguito, trasfigurerà la sua originale funzione in quella di rifiuto, é il paradigma della colpa e, l’onere di pagarne lo smaltimento, interviene come elemento di espiazione.

E se il contenitore fosse gratuito, così che il suo costo di produzione, non debba incidere sull’effettivo valore del contenuto?

Allora, in questo caso, la teoria dell’illusionismo si ribalterebbe, passando di mano a “Cesare” (l’industria) che, si dovrà fare carico (per stringente logica), dei costi relativi al suo smaltimento, avendolo prodotto a sue spese. 

La spazzatura, dunque, appartiene a chi la produce 
e non al consumatore che acquista il bene! 

E su questo, non si discute.

Se l’industria fosse messa di fronte, all’evidenza della colpa e quindi, sanzionata e penalizzata, per le regole infrante, la fiscalità evasa, gli obblighi e i doveri civili calpestati, cambierebbe di colpo la fisionomia del nostro paese.

In questo modo, acquisterebbe e svilupperebbe quella sensibilità necessaria tale da potere distinguere il vero dal falso, il giusto dall’iniquo e la libertà dalla licenza.

L’inquinamento, una tragedia che, da decenni, compromette (spesso in maniera irreversibile), le acque e il territorio, accanendosi sulla qualità della vita dei cittadini, si ridurrebbe drasticamente.

Se poi, in maniera esemplare, venissero colpiti e condannati tutti i responsabili di quella serie infinita di comportamenti illeciti, violazioni e abusi, che caratterizzano la vita sociale, pubblica e politica di questo paese e concorrono massicciamente a decretarne il suo declino economico e deriva morale, saremmo in grado di dare, alla locuzione “società civile”, la sua (da troppo tempo contraffatta), esatta interpretazione.

L’industria, si deve attenere a tre regole fondamentali e ineludibili, che rientrano nelle logiche di un mercato etico e responsabile:

a) Produrre contenitori biodegradabili.

b) Diversamente, farsi carico, dei costi, relativi alla produzione, di contenitori, imballaggi e affini, e del loro smaltimento.

c) Farsi carico della realizzazione di inceneritori, discariche, trasporto dei rifiuti e relativa bonifica del territorio.

Solo così potremmo dire che (finalmente) giustizia sia stata fatta !

martedì 10 gennaio 2012

...capiamoci...

Lo scorso 12 Dicembre ... chiudeva le sue pagine CAPUANITE ... dopo 3 anni di attività e dopo oltre 300 post pubblicati ...

Apro oggi (a circa un mese di distanza) questo nuovo spazio ... con uno spirito nuovo e un'impostazione diversa ... in una sola parola "COSTRUTTIVA" ...
"Se ci siamo riuniti vuol dire che siamo già contro B. (o contro C, nel nostro caso !!!) e ne sappiamo abbastanza sulle sue malefatte. Sennò restavamo a casa a guardarci le ballerine seminude su Canale 5. Se vuoi essere utile a qualche cosa mi devi fare delle proposte non fare a gara a chi è più bravo a parlare male di B. (o di C) ..."

CHIARO IL MESSAGGIO? ... CAPIAMOCI ...

Un altro modo di amministrare la nostra città è POSSIBILE ... ma anche URGENTE ??? ...

E ALLORA chiediamo a Capua ... Quando ??? .... cioè CAPUANDO ???

In attesa dei primi POST ... ho ripescato un bellissimo testo di Jacopo Fo ...

Come capire alla svelta se un leader carismatico è un cretino.

Premessa

Capire se un leader è valido è difficilissimo. Ma possiamo sicuramente eliminare una serie di candidati che assumono comportamenti evidentemente stupidi.
Quindi possiamo:

1 – Eliminare chiunque faccia un discorso politico senza mai parlare di amore, amicizia, passione per la cooperazione, per l’impegno e per l’arte. Sono le cose fondamentali della vita. Rinunciare a criticare l’immaginario amoroso e il deserto sentimentale e relazionale di B. è stato uno dei più grossi buchi dell’opposizione. Chi non lo capisce è un troglodita politico. (Vedi qui)

2- Eliminare chiunque riesca a parlare per più di 5 minuti senza dire una cazzata che faccia ridere. La mancanza di senso dell’umorismo è una malattia mentale.

3 – Eliminare chiunque faccia una proposta senza spiegare come si realizza e dove si trovano i soldi per riuscirci.
.
4 – Eliminare chiunque parli in assemblea composta da oppositori al governo parlando male del governo. Se siamo ci siamo riuniti vuol dire che siamo già contro B. e ne sappiamo abbastanza sulle sue malefatte. Sennò restavamo a casa a guardarci le ballerine seminude su Canale 5. Se vuoi essere utile a qualche cosa mi devi fare delle proposte non fare a gara a chi è più bravo a parlare male di B.

5 – Eliminare chiunque proponga solo obiettivi fantastici che realizzeremo tra 10 anni e non proponga anche azioni capaci di dare risultati concreti entro 7 giorni. 
Ad esempio, un gruppo di acquisto è una realtà che posso creare domani mattina e che dopodomani posso rendere attiva acquistando i primi 10 chili di dolcissime carote biologiche, pagandole meno di quelle del supermercato. Ci posso realisticamente riuscire semplicemente coinvolgendo la mia zia Rosina, mia mamma, Sergio Parini che era mio compagno di banco a scuola, Giuliano e le bellissime bariste del Bar Pannacci di Casa del Diavolo (vedi la storia di Mockus sindaco di Bogotà)

6 – Eliminare chiunque dica per qualsiasi motivo: “La nostra battaglia non ha avuto successo perché i media non ci hanno dato spazio”. Che i media non ti daranno spazio lo devi sapere a priori e quindi devi avere un’idea capace di sfondare il muro del silenzio. Sennò stai a casa tua a scoreggiare da solo. Idem per chi si stupisce che la polizia carichi i dimostranti, che la pioggia sia bagnata e che il governo di destra emani leggi di destra (perché se il governo di destra approvava leggi di sinistra allora era un governo di sinistra).

7 – Ricordarsi che i leader vanno presi in dosi omeopatiche. Indiscutibilmente dovremo scegliere qualcuno che si presenti alle elezioni personalmente, ed è meglio se è capace di parlare in tv. Per il resto se ognuno è il leader di sé stesso è meglio.

8 – E già che ci siamo, smettiamo di discutere sui blog con quelli che guardano un articolo, non lo leggono e poi lo criticano. E’ essenziale discutere le idee di tutti. Ma se uno mi critica perché dice che io ho scritto quel che non ho scritto a me che me frega? Diverso se uno ti picchia convinto che tu sia Giuseppe (e tu non sei Giuseppe).